La storia di Lady

La bella abbandonata nel bosco

Il mio lavoro non è semplicemente insegnare un esercizio a un cane, ma soprattutto aiutare le famiglie a comprendere e risolvere i problemi del proprio amico a quattro zampe. Spesso tali problemi si ripercuotono negativamente sul benessere dell’intera famiglia, che si trova di fronte alla fatidica scelta “se non risolvo, devo dar via il cane”. Il mio compito è ascoltare la loro storia e trovare una soluzione che crei un equilibrio tra loro e il cane. Le situazioni che mi trovo ad affrontare sono tra le più disparate: aggressività, traumi, paure, cani abbandonati e insicuri o, viceversa, troppo esuberanti e fuori controllo. Oggi vi voglio raccontare la storia di Lady.

Lady è una volpina di Pomerania e l’ho conosciuta pochi giorni dopo il suo salvataggio. Una famiglia che stava facendo un’escursione nel bosco, dopo averne sentito i lamenti, l’ha trovata completamente stremata legata a un albero e ha deciso di adottarla. Sara e Giorgio, i nuovi proprietari, mi hanno contattato perché “Lady sta solo in cucina: esce in giardino solo per fare i bisogni, torna in cucina e non si muove da quella stanza”. Effettivamente al mio arrivo la situazione era esattamente come mi era stata descritta: Lady era rintanata in cucina e da lì non si è mai mossa, per tutta la durata della lezione.

Lady-la-volpina

Nel mio lavoro, per valutare correttamente un cane è molto utile conoscerne la storia: come ha vissuto, che esperienze ha dovuto affrontare…in poche parole, mi chiedo: “cosa l’ha reso il cane che sto vedendo in questo momento?”. Ovviamente, con Lady non ho potuto scoprire granché, eccetto l’età stimata dal veterinario (un anno circa). Nessun microchip e nessun’altra informazione. Solo una cosa era certa: qualunque evento Lady avesse vissuto, l’aveva segnata profondamente. Era completamente bloccata dalla paura verso persone, ambiente esterno, suoni, rumori forti, un qualsiasi tentativo di approccio nei suoi confronti…e la sua risposta era sempre la stessa: vado in cucina. E quando qualcun altro deve andare in cucina? Facile, c’è un piccolo spazio tra il frigo e il muro e io mi ci infilo, aspettando che la cucina si liberi nuovamente.

L’unico aspetto positivo di tutta la faccenda è il fatto che fortunatamente le paure di Lady non si sono trasformate in aggressività e (per ora) non ha mai dato segnali di potenziale allarme. Anche un cane di piccola taglia, infatti, può diventare aggressivo e causare dei danni, di conseguenza è un aspetto che non può essere sottovalutato o preso sottogamba.

In casi come questo il lavoro da fare è enorme, a partire da Sara e Giorgio che vorrebbero interagire con Lady, darle affetto, rassicurarla. Dall’altra parte, però, trovano un muro e questo, sul lungo periodo, potrebbe demoralizzarli e indurli a voler gettare la spugna. Dopo aver spiegato loro il punto di vista di Lady, abbiamo iniziato un lavoro lungo e delicato che, giorno dopo giorno, ha iniziato a “scalfire la sua corazza” e a fare breccia: in quel preciso momento Lady ha iniziato ad aprirsi nei confronti della famiglia. I primi contatti, le prime carezze, accettare dei pezzettini di cibo…insomma, avevamo creato l’inizio di un legame che si sarebbe rafforzato nel tempo.

Dopo un mese, Lady gironzolava tranquilla per casa e iniziava le prime esplorazioni in giardino, sempre incentivata e incoraggiata nelle sue scelte: zero forzature e, rispettando i suoi tempi, finalmente tra alti e bassi anche il giardino è stato conquistato.

Lady 2

La dedizione e la pazienza della famiglia sono state encomiabili, il lavoro totale con Lady è durato cinque mesi e si è rivelato un successo sotto ogni punto di vista: Lady ha lasciato emergere il suo vero carattere, è buona con tutti, giocherellona, piena di energie e ama le coccole. Una cosa è rimasta la stessa. Quando Lady è particolarmente stanca e non vuole essere disturbata…rifiuta la cuccia in soggiorno in favore di una sua vecchia “tana”: la cucina.

Qui termina la storia (a lieto fine) di Lady, ma purtroppo non tutti i cani sono altrettanto fortunati. L’abbandono degli animali è un fenomeno ancora troppo diffuso. In Italia si stima un abbandono annuo di circa 50.000 cani, di cui più dell’80% muore di stenti, a causa di maltrattamenti o in qualche incidente stradale. L’abbandono è un reato (articolo 727 del Codice Penale) punibile con l’arresto fino a un anno e un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. L’unica arma contro l’abbandono degli animali è combattere l’ignoranza e fare informazione: a tal proposito Anas lancia la campagna #AMAMIeBASTA. Ogni cittadino è invitato a fare due azioni fondamentali qualora vedesse un cane abbandonato: metterlo in sicurezza e segnalare al numero verde 800.841.148 .

#AMAMIeBASTA

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